Siracusa: al via le prove per il XLIX ciclo di rappresentazioni classiche

Edipo re di Sofocle, regia di Daniele Salvo, Antigone di Sofocle regia di Cristina Pezzoli e Le donne al parlamento di Arestofane per la regia di Vincenzo Pirrotta. Saranno loro i protagonisti assoluti del XLIX ciclo di rappresentazioni classiche che andranno in scena al teatro greco di Siracusa a partire dalla prossima settimana.

La grande macchina della Fondazione Inda non si ferma. Concluso l’intero allestimento scenico che quest’anno vede protagonista un grande maestro delle scene come Maurizio Balò. Realizzati anche i costumi che portano i nomi di autori come Balò stesso (per Edipo re), Nanà Cecchi (per Antigone) e Giuseppina Maurizi (per Le donne al parlamento). Tutto è pronto, dunque, per le antigenerali che vedono, a giorni alterni tutte e tre gli spettacoli al Teatro Greco. Grande emozione nei protagonisti, Daniele Pecci (Edipo), Ilenia Maccarrone (Antigone) e grande attesa anche per il ritorno sulla scena siracusana, dopo 17 anni, di Anna Bonaiuto (Prassagora in Le donne al Parlamento). Tra le curiosità di quest’anno l’uso di maschere di pelle per il Coro dell’Edipo re realizzate su modelli di un laboratorio bresciano.

Nonostante il difficile momento, il trend delle vendite per la Fondazione non subisce rallentamenti rispetto al 2012. E’ pari al 5% in più rispetto allo scorso anno, difatti. Ad oggi si parla di un totale di 40.000 biglietti. 

“Desidero sottolineare  – commenta il Presidente e Commissario straordinario, Alessandro Giacchetti – che, pur nelle difficili contingenze che il Paese e la cultura in particolare attraversano, la Fondazione INDA continua ad offrire il meglio di sé, grazie agli sforzi sinergici di quanti credono, con amore ed anche sacrificio, in questa meravigliosa macchina operativa, in questa appassionata attività, che da cento anni trasforma il Teatro greco di Siracusa in  luogo magico ed unico al mondo”.

“Un luogo dove, quando si fa sera – conclude il Presidente – procediamo con emozione nella nostra “Ricerca”, calcando le orme segnate dal tempo, per entrare in quella “sala immensa dell’anima” e riscoprire, nella memoria, dolore e gioia, eterni e veri protagonisti della nostra esistenza”.

Dopo le archistar, i maestri del teatro contemporaneo, Maurizio Balò. La Fondazione INDA quest’anno si affida a uno degli scenografi più importanti del teatro contemporaneo, di cui ricordiamo tra i tanti, il grande sodalizio scenico con Massimo Castri, recentemente scomparso. Balò è già stato scenografo per il Teatro greco nel 2006 per Ecuba di Euripide, appunto con la regia di Castri, ma anche nel 2011 per Filottete, Andromaca e Nuvole.

In questa fase preparatoria tutto il lavoro più impegnativo spetta, oltre agli attori e ai registi, soprattutto al nutrito gruppo dei macchinisti il cui lavoro, alle prove, si lega a quello di fonici ed elettricisti. L’allestimento parte anche, e diremmo soprattutto, dal loro prezioso lavoro.

Quest’anno abbiamo preparato un muro alto 8 metri – commenta Antonio Cilio capo scenografo della sezione locale della Fondazione – che deve trasmettere l’idea della monumentalità, l’inespugnabilità del palazzo reale. Un grande lavoro manuale e di perfezione”. Legno, polistirolo e polvere di cemento mischiata per dare l’idea di forza e potenza alla scena intera, dove a campeggiare sarà il colore grigio e dove troveremo un portale centrale ed otto entrate minori, con scale alte 3 metri praticabili. Pezzo forte una straordinaria testa di Sfinge alta 6 metri interamente realizzata in polistirolo con effetto finale in pietra scolpita. “Un grande lavoro di squadra – ci tiene e a sottolineare Cilio – spesso nascosto ma fatto con grande dedizione”. A sostenere ed apprendere i segreti del mestiere anche una decina di giovani scenografi studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania e Noto, che si alternano nel lavoro quotidiano con le maestranze siracusane.

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