Paternò (Ct): Sequestrate armi e droga di Cosa Nostra

Bombe a mano, fucili, pistole, kalashnikov, munizioni e droga erano nascosti in un’abitazione e nel terreno adiacente al fabbricato. A scoprirli a Paternò, nel catanese, sono stati i carabinieri del comando provinciale impegnati in un’attività di contrasto a Cosa nostra. Le armi e la droga, rinvenuti nella casa di Antonino Puglisi, 44 anni, secondo gli investigatori sarebbero nella disponibilità della famiglia mafiosa degli Assinnata.

In particolare, sono stati sequestrati: un fucile kalashnikov calibro 7.62 con matricola abrasa con 4 caricatori e 10 cartucce; 3 bombe a mano di cui due di origine russa; una pistola Beretta modello 98FS calibro 9×21 con matricola abrasa e caricatore; un fucile Benelli calibro 12 con matricola abrasa; un fucile Benelli calibro 12 modello 121SL80 con canne mozzate; un fucile Breda a canne mozze, modello Altair Special calibro 12; un fucile a canne mozze senza marca e con matricola abrasa; 3 caricatori doppi per pistola; 3 scatole di cartucce calibro 9×21 Lellier & Bellot; una canna calibro 12 marca Breda con matricola e 900 cartucce di varie marche e calibri.

Sempre nell’abitazione di Puglisi sono stati trovati e sequestrati 2,2 kg di marijuana. L’uomo è stato arrestato.

Nell’ambito della stessa operazione antimafia, i militari dell’Arma hanno arrestato Giuseppe Francesco Paparo, 37 anni, trovato in possesso di una pistola Beretta semiautomatica calibro 9×21 con matricola abrasa, completa di tre caricatori e di 50 proiettili dello stesso calibro.

Puglisi e Paparo sono stati arrestati e condotti nel carcere di Catania piazza Lanza dove resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Le armi rinvenute, tutte in ottimo stato di conservazione, sono state inviate alla sezione balistica del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Messina per capire se siano state utilizzate in passato per la commissione di reati.

L’arsenale rinvenuto oggi è considerato dagli investigatori un deposito nella disponibilità della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano e , in particolare, dell’articolazione facente capo alla famiglia Assinnata che opera nel territorio di Paternò.

Antonino Puglisi, infatti, è il fratello di Pietro Puglisi detto Sputavento e Peri i gallina o Muschitta, arrestato lo scorso 8 marzo dai Carabinieri del comando provinciale di Catania insieme ad altre 8 persone per estorsione aggravata dall’aver agito in nome del clan Santapaola-Ercolano.

L’operazione odierna si inquadra in una più ampia attività info investigativa sviluppata nei confronti dei clan della provincia etnea da tutti i reparti del comando provinciale Carabinieri che ha già consentito il 25 settembre 2012 di sequestrare 5 fucili e 2 pistole e arrestare 4 persone ritenute affiliate alla famiglia Santapaola-Ercolano; il 16 ottobre 2012 di arrestare il boss Giuseppe Alleruzzo legato da vincoli di parentela ad esponenti della famiglia mafiosa Ferrera alleata del clan Santapaola-Ercolano; di arrestare il 23 ottobre 2012 Giuseppe Dario Galati Sansone, trovato in possesso di un kalashnikob Ak-7; di 2 pistole calibro 6.35 tutte con matricola abrasa e 30 munizioni di vario calibro.

Maria Chiara Ferraù

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