Enna: operazione “pandèmia”, altri 5 avvisi

Avevano avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne. Dopo i 5 arresti e la notifica di ulteriori 4 avvisi di garanzia, nell’ambito dell’operazione denominata “Pandèmia” condotta dalla polizia di Enna a settembre del 2012, oggi sono stati identificati altri 5 indagati ritenuti responsabili degli stessi reati commessi ai danni di una 15enne.

I cinque  sono accusati di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne avviata alla prostituzione da B. L., catanese casalinga di 40 anni residente ad Enna.

Destinatari dei nuovi avvisi: A.M. pensionato incensurato di Campobello di Licata; un cameriere incensurato di Enna, P.S., 41 anni; F.L., 44anni, incensurato di professione operaio; C.G., 68 anni con precedenti penali per reati contro la pubblica amministrazione, la pubblica fede e l’ordine pubblico e B.C., 78enne di Calascibetta con precedenti penali per reati contro la persona e omessa custodia di armi.

Agli stessi, gli uomini della sezione “reati contro la persona, reati sessuali ed in danno di minori” della squadra Mobile, diretti dal vice questore aggiunto Giovanni Cuciti,  hanno notificato informazione di garanzia e sul diritto di difesa, emessa dalla Procura della Repubblica – D.D.A. presso il Tribunale di Caltanissetta, Maria Pia Ticino, in quanto indagati per aver compiuto atti sessuali con minore, in epoca successiva al compimento degli anni 16, corrispondendo somme di denaro ed altre utilità per le prestazioni ricevute; al B. C. è stata, altresì, contestata l’aggravante di aver compiuto atti sessuali con la minore in età compresa tra gli anni 14 e 18.

Grazie all’operazione “Pandèmia” è stato possibile fare luce su un giro di prostituzione minorile diretto ed organizzato da B. L. la quale aveva sfruttato le prestazioni sessuali di una giovane per reperire somme di denaro per il soddisfacimento dei propri bisogni, vizi e passatempi.

Le indagini avevano preso avvio dopo che gli investigatori della Squadra Mobile avevano notato B. L., indicata da più fonti dedita alla prostituzione, che si accompagnava regolarmente con una giovane, la quale, invece di frequentare la scuola, era solita seguire la donna, in occasione dei suoi numerosi spostamenti in città.

Avviati una serie di mirati servizi, con l’effettuazione anche di intercettazioni e pedinamenti, si poteva accertare la piena responsabilità dell’indagata in ordine ai delitti contestati, posto che la stessa, inducendo alla prostituzione la ragazza, ne traeva in cambio denaro col quale soddisfare le proprie necessità quotidiane.

A seguito dello svolgimento dei servizi tecnici di intercettazione di conversazioni, inoltre, si sono potuti raccogliere incontrovertibili elementi di reità in capo agli altri soggetti, riscontrandosi pienamente l’ipotesi delittuosa.

B. L., all’epoca delle indagini, non svolgeva alcuna attività lavorativa, neanche precaria, viveva in un’abitazione in affitto, pagando un canone mensile e possedeva un’autovettura che utilizzava per spostamenti interprovinciali, in occasione dei quali sovente frequentava sale giochi.

È apparso, pertanto, evidente come la donna, anche sfruttando la minore, sia riuscita a reperire le somme di denaro che le hanno consentito di soddisfare le esigenze della vita quotidiana, nonché di “coltivare” i suoi vizi  (gioco e fumo).

Importante elemento investigativo emerso è che i soggetti che si sono “incontrati” con la giovane per avere rapporti sessuali, sono prevalentemente gli stessi che hanno intrattenuto rapporti con la B. L. e che, approfittando della mediazione della stessa, privi di ogni scrupolo morale, hanno indirizzato il soddisfacimento dei loro istinti sessuali verso la minore; ciò al fine di mantenere una “clientela selezionata”, anche per evitare pericolose fughe di notizie che potessero attirare le attenzioni delle forze dell’Ordine.

L’indagata era solita accompagnare la minore presso i luoghi convenuti o presso le abitazioni degli indagati, dove poi si consumavano i rapporti sessuali. Più raramente, i clienti venivano accolti presso la casa della donna. In alcuni casi, i rapporti sessuali sono stati consumati da B. L. alla presenza della giovane, la quale, contestualmente, sarebbe stata a sua volta oggetto di attenzioni fisiche.

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