Messina: Novamusa, si apre uno spiraglio per i lavoratori

Primo passo positivo per i 41 lavoratori coinvolti nella vicenda della Novamusa, la società di gestioenn dei siti archeologici della Regione siciliana, investita da un forte scandalo che ha portato all’arresto del legale rappresentante, Gaetano Mercadante e che ha messo a rischio il posto di lavoro del personale addetto ai servizi di biglietteria e bookshop dei siti tra cui quelli del teatro antico di Taormina, la casina degli inglesi e le aree archeologiche di Selinunte e Segesta.

La Filcams Messina e quella di Siracusa, all’indomani del caso erano intervenute a tutela del personale chiedendo formalmente un incontro al governo regionale che attraverso il suo presidente aveva preso posizione nella vicenda annunciando di voler affidare i servizi a società “in house”.

Lo scorso 8 gennaio, rappresentanti sindacali e lavoratori sono stati convocati dalla Commissione cultura/formazione/lavoro che si è impegnata a tutelare i lavoratori, estranei alla vicenda giudiziaria della Novamusa.

A dare una speranza concreta di positiva risoluzione della vertenza è oggi la Risoluzione della Commissione che impegna il Governo regionale e in particolare gli Assessorati competenti –  Beni culturali e Famiglia/politiche sociali / lavoro- a dare tutela occupazionale ai lavoratori attraverso le nuove società in house che subentreranno a Novamusa nella gestione dei siti.

“Ci auguriamo – dichiarano Carmelo Garufi segretario generale della Filcams Messina e  Giusy Sottile, Rsa  Filcams Cgil Messina-, che gli impegni presi vengano adesso mantenuti. Confidiamo nell’impegno che la Commissione lavoro ha fin qui dimostrato per dare risposte concrete e non disperdere la professionalità di lavoratori”. Impegni assunti riguardano anche i 43 dipendenti dei  “Luoghi dell’Arcadia”di Agrigento.

L’ affaire  “Novamusa”, era balzato agli onori della cronaca nel novembre scorso quando il titolare dell’azienda, Mercadante, e’ stato accusato di non avere versato alla Regione siciliana introiti per circa 19 mln di euro provenienti dagli incassi dei più noti tesori siciliani come il Teatro Greco di Taormina o il Parco Meapolis di Siracusa. In seguito alla vicenda , il presidente Crocetta -secondo quanto riportato dagli organi di informazione-, aveva deciso di bloccare ogni affidamento esterno dei siti provocando un forte allarme tra i lavoratori per il rischio di pagare con il posto di lavoro per responsabilità non loro.

La Filcams Messina, attraverso il proprio segretario generale Carmelo Garufi, insieme al collega di Siracusa, Stefano Gugliotta,  erano intervenute chiedendo tutele per i lavoratori loro malgrado coinvolti nella vicenda.

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