Teatro: a Ostia l’oricense Sebina Montagno  è stata Andromaca

Per la regia di Simone Fioravanti, il teatro Nino Manfredi di Ostia ha ospitato dal 10 al 25 marzo del 2011 l’Andromaca di Euripide. A vestire i panni della protagonista dell’omonima tragedia del drammaturgo greco è stata Sebina Montagno, giovane attrice originaria di Tortorici, piccolo centro in provincia di Messina.

L’abbiamo intervistata sapere che tipo di esperienza ha vissuto.

Sebina, come è stato studiare un personaggio complesso come Andromaca?

“Lo studio di un simile classico caposaldo della drammaturgia relativa all’epica greca è stato tutt’altro che semplice. Immergersi nello studio di un tale personaggio femminile ed avere il grande onere e l’altrettanto immenso onore di portarlo in scena è stata per me una tra le esperienze più forti ed intense di sempre”.

Quale è il carattere particolare del tuo personaggio?

“ Andromaca è, come tutti i personaggi tragici, un carattere estremo, denso, uterino, seppur dai contorni fisionomici assolutamente differenti e quindi  inconsueti rispetto alle altre sue “compagne epiche”. Ogni personaggio di questa tragedia e così anche l’Andromaca risulta esasperato e quindi esasperante, ogni  possibile forma di equilibrio emotivo crolla per Andromaca davanti alle ardue prove e i dilanianti dolori che la vita le pone di fronte. Il marito Ettore insieme al figlio Astianatte le vengono uccisi da Achille e lei è fatta schiava del re dell’Epiro Neottolemo figlio di Achille appunto, a cui da anche un figlio, Molosso, benchè frutto di uno stupro da parte del re.

C’è qualcosa che rende speciale Andromaca?

Euripide è stato in grado di condensare in un unico animo femminile quella moltitudine di dolori e tormenti capaci di invadere profondamente l’universo donna unita alla granitica coerenza morale e profondo attaccamento valoriale che distingua questa figura dandole una fisionomia divenuta immortale perché immune ai secoli. La vita ha tolto ad Andromaca ogni bene più profondo: un marito e un figlio. Nonostante tutto Andromaca non si ribella nel senso classico del termine come farebbe una Medea ed è proprio questa sua placidità immutata, immobile che racchiude in sé l’eroicità di lei, donandole quindi immortalità.

In cosa ANdromaca èè un personaggio eroico?

Andromaca fino all’ultimo protegge suo figlio Molosso dalla furia di Ermione, moglie legittima del re Neottolemo, seppur sia un figlio non voluto per lei in quanto nato da uno stupro da parte del re. L’Andromaca che ha perso tutto, da regina a schiava, ma mantiene la dignità di donna e il rispetto per i valori tradizionali della famiglia che comprende l’uomo e le sue debolezze e sa stargli accanto. L’Ermione più femminista, individualista, egocentrica ed opportunista che cerca di distruggere la rivale volendo uccidere la cosa più cara il figlio difeso dalla madre seppur nato da uno stupro. Rivelandosi alla lunga però fragile ed inconcludente. Ognuna con le proprie ragioni per salvaguardare l’amor proprio. Chi ha ragione? Euripide premia Andromaca.

Oggi è ancora attuale mettere in scena tragedie risalenti all’antica Grecia?

La bellezza di queste tragedie scritte 2500 anni fa è l’attualità e la modernità dei contenuti anche oggi assistiamo alla contrapposizione di due espressioni femminili nel nostro tempo. La donna dedita alla famiglia la cosiddetta casalinga e la donna in carriera. Quale sarà il modello vincente oggi? Avrà ancora ragione Euripide?

Come è stato lavorare a questa opera teatrale.

E’ stato molto bello e appassionatne. Con Simone abbiamo lavorato sodo al fine di raggiungere l’obiettivo fondamentale che è stato quello di catturare le corde emotive più intime di un simile personaggio( corde che  dettano poi ogni suo pensiero gesto o decisione) per appropriarcene appieno. Il focus che pregna la personalità di Andromaca è sicuramente l’attaccamento a tutto quell’universo valoriale per lei unico e prioritario da sempre per la tutela del quale è pronta a sacrificare la sua stessa vita e da qui quell’eroicità che  si manifesta in lei secondo dei paradigmi del tutto particolareggiati e singolari come detto prima … quest’universo per lei ha il nome di famiglia e di tutto ciò che tale immenso termine comporta. L’essenza fondamentale del suo spirito è senza dubbio la devozione granitica ed incrollabile nei confronti di questo mondo.

Il lavoro di immedesimazione e rivificazione che ho portato avanti si è essenzialmente concentrato nel tentativo di dare un corpo ed un’anima al concetto di custodia intesa come tutela e materna protezione di qualcosa di realmente prezioso per me. E’stato un onore, quindi, sotto la direzione di Simone aver provato a far rivivere una simile ed inossidabile bellezza.

Alla luce di questa nostra chiacchierata, fra i progetti futuri ci sarebbe anche quello di calcare le scene del teatro greco di Siracusa?

Recitare a Siracusa è per me un sogno e spero prima o poi di vederlo realizzato.

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